Secondo quanto riporta il Messaggero, 100.000 lavoratori sono rimasti a casa e senza stipendio per non avere il certificato verde; secondo un censimento della CGIA, sarebbero addirittura un milione. Siccome per i dipendenti statali l’obbligo era già stato introdotto prima della sua generalizzazione, già era successo che alcuni dell’arma dei Carabinieri erano stati costretti a dormire fuori dalle caserme per non aver il certificato. E così l’operazione di devastazione economica dell’Italia operata dalle cricche globaliste si sta portando avanti: al classico neoliberismo, che permette alle aziende di licenziare e delocalizzare senza motivo, si unisce il “capitalismo terapeutico”, quello che ha sfruttato la cosiddetta pandemia – in realtà una malattia da coronavirus molto infettiva ma meno letale di quanto ci abbiano fatto credere – per dare mazzate alle economie nazionali. L’esclusione di fatto dei non vaccinati dalla possibilità di lavorare – salvo che si paghino un tampone ogni tre giorni – non ha nessuna ragione scientifica, dacché in età lavorativa la malattia Covid non è quasi mai mortale (l’età media dei deceduti è di 81 anni, superiore quindi anche all’età media dell’aspettativa di vita in Italia, che è 80 anni). Draghi è un ex dirigente della BCE e in precedenza consulente di Goldman Sachs, quindi logicamente uno che opera per la distruzione dell’economia italiana e della nostra sovranità, a vantaggio degli istituti sovranazionali; non ha trovato occasione migliore per unire totalitarismo finanziario e totalitarismo psicosanitario. Se ne deve andare, per sempre; e lo stato di emergenza sanitaria va revocato: la Covid è una malattia tra le tante, se si danno le giuste cure domiciliari precoci non ammazzerebbe quasi più nessuno.