Docente bocconiano esalta i prezzi alti delle maschere di protezione dal coronavirus

La Bocconi è notoriamente un’università dove si propagandano teorie economiche bestiali, quelle di stampo ordoliberista, austeritario, antisociale, antinazionale: l’esempio lampante lo abbiamo avuto dal breve ma efferato governo di Mario Monti, bocconiano nonché ex consulente dell’enorme banca statunitense Goldman Sachs, che ha strozzato la nostra economia imponendo il pareggio di bilancio in Costituzione. L’idea del pareggio di bilancio deriva dalla tesi delirante secondo cui i bilanci statali equivalgano a quelli di una famiglia o di un’azienda, quando invece lo stato può stampare moneta all’infinito, cosa che nessuna famiglia o azienda può fare: pertanto, la soluzione ai problemi economici dovrebbe essere il ripristino della moneta nazionale, non l’aumento delle tasse o l’affievolimento dei diritti sociali. L’ennesima sparata di un docente della Bocconi, Tommaso Monacelli, riguarda la questione delle maschere di protezione dal coronavirus, il virus di origine cinese che sta infestando mezza Europa: “I prezzi più alti servono ad allocare le mascherine a chi ne ha veramente bisogno. E a scoraggiare quelli meramente ansiosi”. In pratica, dà per scontato che i bisognosi siano ricchi, e che quindi chi ne ha bisogno debba pagarla ad alto prezzo. Trattasi della logica liberista antiumana, improntata al darwinismo sociale: la stessa di chi ritiene possibile che il lavoro venga pagato per meno di 10 euro all’ora o che gli acquisti di ognuno badano schedati. Diffidare sempre di chi insegna alla Bocconi: mai dare retta alle loro teorie economiche!

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