Nuovi premi nobel: lo scrittore Handke ed il presidente etiope Ahmed Ali

Di recente, due figure importanti hanno avuto il premio Nobel; si può dire, questa volta, che sono nobel realmente meritati, contrariamente a quando venne dato il nobel per la pace a Obama, l’uomo che in combutta con la Francia organizzò la guerra contro la Libia, minacciò più volte guerre alla Siria e trascinò tutta l’UE in una guerra commerciale contro la Russia.

Si è dunque preso il Nobel per la letteratura lo scrittore austriaco Peter Handke: questo è uno dei pochi che osò denunciare apertamente le menzogne della stampa occidentale sulle questioni balcaniche, e si schierò dalla parte della Serbia contro l’attacco della NATO e contro i secessionisti del Kosovo che in realtà sono jihadisti manovrati dalla CIA proprio in funzione antiserba (ricordiamo il vergognoso sostegno di D’Alema negli anni ’90 alla folle missione statunitense di attacco alla Serbia). Non è un caso che i giornali “politicamente corretti” si siano indignati per quest’assegnazione. Possiamo dire che è stata una piccola “rinvincita” dopo l’assurdità del Nobel a Obama.

Contemporaneamente, è stato assegnato il Nobel per la pace al presidente etiope Abiy Ahmed Ali, che ha contribuito a rappacificare concretamente alcune situazioni di conflitto con l’Etiopia rinunciando a storiche rivendicazioni territoriali. Inoltre, il 29 luglio scorso ha piantato 10 miliardi di alberi lungo tutta l’Etiopia, spingendo molti connazionali a farlo sicché si arrivò a oltre 323.633.660 alberi in tutto il paese. Si tratta di un’importante operazione volta a combattere la diffusione di CO2 ed il conseguente riscaldamento climatico, che in Africa specialmente sta facendo molti danni.

Anche qui dovremmo prendere spunto: far politiche di piantumazione di alberi ovunque e incentivi all’agricoltura senza pesticidi; e ritiro da tutte le missioni militari all’estero, abbracciando la neutralità. Sarebbe possibile se si uscisse dalla NATO e dalla UE, riprendendo così una politica economica espansiva volta sia al sociale sia alla tutela ambientale. E allora non staremmo più ai ricatti delle multinazionali.

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