Severgnini spara sentenze contro la Russia

Non bastava Scalfari come intellettuale radical-chic sputasentenze, almeno di lui si poteva dire: vabbè, è la demenza senile. Una ennesima sentenza è arrivata da Beppe Severgnini, che tra le altre cose nel 2017 aveva partecipato a Washington alla riunione annuale del Bilderberg; dopo aver toppato sulla Brexit (aveva espresso disprezzo classista verso i britannici che hanno votato così) e sul referendum costituzionale italiano (aveva sostenuto la riforma auspicata da Renzi, che è stata sonoramente bocciata), ora ecco la sua ultima perla: “Se l’Italia non spiegherà bene il suo atteggiamento filorusso e le sue simpatie per Vladimir Putin, verremo messi da parte dall’Europa che conta”.

Ma se l’Italia ha supinamente obbedito alle direttive UE che imponevano le sanzioni alla Russia, ed ha persino espulso due diplomatici russi! Al contrario sarebbe necessario riallacciare i rapporti commerciali con la Russia in quanto è il nostro storico sbocco per le esportazioni agroalimentari e manifatturiere ed il nostro storico fornitore di energia e grano, quindi questa ostilità è un atteggiamento patologico inspiegabile. Non si può neanche spiegare dicendo che la Russia non è un modello di democrazia, perché l’Italia mantiene da tempo rapporti con atroci dittature come le petromonarchie del Golfo. Capiamo qual è la statura dell’intellettuale italiano cosiddetto “di sinistra”: disprezzo per la sovranità nazionale e per i ceti popolari, sudditanza a Bruxelles e Washington, identificazione della Russia come nemico principale. Serve una sola cosa per quelli come Severgnini, Lerner, Augias e tutta la marmaglia: massimo disprezzo, nessun ascolto per le sentenze che sparano sui loro giornali.

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