UE vuole rinnovare l’autorizzazione all’erbicida cancerogeno glifosato

Il glifosato è un erbicida chimico di sintesi cui l’autorizzazione al commercio in UE dovrebbe scadere il 15 dicembre 2022; ma l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) e l’ECHA (Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche) stanno valutando di prorogare l’autorizzazione oltre quella data. A produrre il glifosato è principalmente la Bayer-Monsanto, multinazionale tra le principali a produrre anche OGM, anche se da un po’ il brevetto è scaduto. Più volte l’erbicida si è dimostrato potenzialmente cancerogeno, e comunque è fortemente inquinante per il terreno e le falde acquifere. L’EFSA andrebbe più propriamente chiamata Agenzia per l’INSICUREZZA alimentare, visto che fa gl’interessi delle multinazionali e non della nostra salute. Considerando che cancro ed obesità fanno più vittime della Covid, viene logico pensare che le misure restrittive fatte con la scusa della Covid non sono state fatte nell’interesse della nostra salute, dacché gli stessi che le hanno imposte, in Italia ed all’estero, lasciano circolare in commercio prodotti che causano cancro ed obesità. L’UE è un organismo che fa l’interesse delle multinazionali, quindi è logico che mira a levare ai singoli paesi la sovranità alimentare, così come ha eroso quella politica ed economica. Gli erbicidi chimici di sintesi si potrebbero benissimo evitare, ricorrendo piuttosto a quelli di origine naturale – ad esempio quelli composti con chiodi di garofano, acido pelargonico ed olio di cannella – o a tecniche naturali come la pacciamatura o a soluzioni alcoliche da spruzzare. Ma la pressione delle multinazionali e di organismi sovranazionali come l’UE vuol far di tutto per tener in commercio gli erbicidi chimici di sintesi; e sempre l’UE preme perché si introducano OGM di seconda generazione. Occorre uscire dall’UE, organismo che erode le sovranità nazionali a vantaggio del sistema globalista; recuperare la sovranità politica e monetaria è necessario per poter difendere anche la sovranità alimentare, ed anche per poter mettere ostacoli alla circolazione di capitali e quindi contrastare lo strapotere delle multinazionali, che controllano moltissimi settori dell’economia mondiale, anche quello della produzione industriale, dove erodono i diritti dei lavoratori.