Viterbo: continua l’invasione del cibo-spazzatura, vuole aprire Burger King

Non bastavano il McDonald, il KFC ed il Chicken Hut. Ora in periferia, proprio di fronte a uno dei due McDonald presenti nella bella città etrusca, sembra stia per aprire anche un Burger King. L’imperialismo si manifesta in varie forme nel mondo: in Siria con le bombe, in Sudamerica con le mosse golpistiche, in Italia con le basi statunitensi e con il proliferare delle catene statunitensi che servono cibo di pessima qualità e snaturano il tessuto enogastronomico locale. Burger King è, insieme a McDonald, coresponsabile della scomparsa di 2000 ettari di foresta in Brasile, in quanto tali aree amazzoniche vengono deforestate per essere rinconvertite a monocoltura di soia – spesso transgenica – destinata all’alimentazione degli allevamenti che serviranno per fare gli hamburger. Per quanto riguarda l’allevamento di polli è vero che Burger King sta abbandonando quelli in gabbia, almeno stando agli annunci, ma per quanto riguarda i bovini essi continuano a venire allevati in gabbie strettissime. Un caloroso invito alla popolazione viterbese: non metteteci piede, né da Burger King né da McDonald né in nessun altra catena multinazionale di ristorazione, e difendete coi denti i prodotti tipici della vostra splendida terra etrusca, come l’aglio rosso di Proceno, gli asparagi di Canino, le lenticchie di Onano, i ceci dal solco dritto, i fagioli del Purgatorio di Gradoli, il farro del pungolo di Acquapendente, il miele del monte Rufeno, la patata dell’Alto Viterbese, i vari prodotti dei monti Cimini (castagne, nocciole, lamponi…), gli strozzapreti, le sagne… e ovunque, sarebbe bene farla finita con le catene di fast-food, bisogna rivalutare i prodotti tipici dei rispettivi territori.

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