Monfalcone (Friuli): bambina entra a scuola col niqab, maestra invita a toglierlo e lei si ostina

Una bambina di dieci anni in una scuola di Monfalcone, in provincia di Gorizia, si ostina ad entrare in classe col niqab, il velo che copre tutto il volto. La maestra le dice di levarlo, la bambina, su ovvia pressione dei genitori, non lo leva, ed il caso finisce in Senato. L’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli-Venezia Giulia, per bocca della direttrice generale Daniela Beltrame, cerca di difendere il volto coperto in classe con la scusa dell’inclusività e del rispetto delle differenze e delle tradizioni religiose altrui. Evidentemente, questa non ha studiato bene la storia delle religioni, altrimenti saprebbe che il niqab non è neanche una tradizione islamica ortodossa, bensì un elemento proprio dello wahabismo, eresia islamica diffusa principalmente nelle petromonarchie del Golfo e sconfessata proprio dalla stessa Conferenza Islamica Mondiale tenutasi a Groznyi – capitale della Cecenia – nel 2016. Tant’è vero che in Siria l’uso di quel tipo di velo che copre il volto è severamente vietato; in Iran, è scoraggiato a favore del chador, che copre solo il capo. La légge italiana parla chiaro: non è permesso andare in giro a volto coperto, ragion per cui non si può mettere nemmeno il passamontagna; e non c’è motivo di dar retta ad un’eresia islamica confessata dalle stesse autorità centrali islamiche, altrimenti ognuno s’inventa religioni nuove dal nulla che impongono di andare in giro col volto coperto di cappucci neri o bianchi, o di andare in giro nudi… e andrebbero accettate con la scusa dell'”inclusività”. Molto semplicemente, chi non rispetta le leggi italiane se ne deve andare via dall’Italia; ecco perché occorrono norme più rigide e stringenti sull’immigrazione. E serve anche affrancarsi dalla NATO, dal dominio statunitense: ricordiamoci che ad alimentare lo wahabismo e l’integralismo jihadista sono stati proprio i servizi segreti statunitensi ed israeliani per destabilizzare governi a loro sgraditi, ad esempio nella penisola balcanica, in Afghanistan… Infatti i paesi a maggioranza islamica non storicamente filostatunitensi sono quelli più avversi all’uso del niqab; l’Afghanistan dei Talebani è stata una creatura statunitense, prima dei Talebani il velo che copriva il volto non era ben visto lì. Quindi andassero fuori dall’Europa tutti i contingenti statunitensi e tutta la marmaglia islamista/wahabita che ha fatto da loro manovalanza, e riscopriamo il vero rispetto delle differenze, ossia la valorizzazione delle diverse identità nazionali e locali nelle rispettive terre d’origine contro le spinte globalizzatrici e mondialiste. In Friuli il rispetto delle differenze consiste nella valorizzazione delle lingue locali: friulano, bavaro-carinziano, bisiaco… non nell’immissione di masse migranti che professano eresie rifiutate spesso dalla maggior parte dei loro stessi fedeli della religione cui dicono d’ispirarsi.

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