11 settembre: ricordiamo anche quello più datato

Tutti ricordiamo l’11 settembre come anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle nel 2001, un evento su cui non si è ancora fatta molta chiarezza, visto che non sono stati ancora ben identificati gli attentatori: l’unica cosa sicura è che non erano iracheni, quindi la guerra mossa dall’amministrazione Bush contro l’Iraq non solo è stata ingiustificata ma è anche quella che ha spianato in Medio Oriente la strada al caos più totale e al terrorismo dilagante (è stato da tempo appurato che era una bufala la storia delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, così come ora è stata sbufalata la storia dei presunti gas chimici di Assad: l’impero del dollaro cerca in tutti i modi di diffondere bufale contro i governanti che non gli si sottomettono per aver una scusa per attaccarli).

Possiamo, ora, ricordare l’11 settembre del 1973, ossia il giorno in cui in Cile un golpe supportato dalla CIA fece rovesciare il presidente democraticamente eletto Salvador Allende e mise al potere la dittatura militare sanguinaria di Augusto Pinochet. Allende infatti stava facendo una politica di nazionalizzazioni e di limitazione dell’influenza statunitense, e questo non garbava alle centrali del potere atlantico; Pinochet era un allievo dei Chicago Boys, la scuola economica ultraliberista, ispirata alle teorie nefaste del banchiere Milton Friedman, che fu anche il consulente economico del dittatore cileno. Si può pertanto definire quella di Pinochet come la più nota dittatura liberista: del resto, il liberismo è di per sé un sistema criminale, e o fa i morti sotto forma di desaparecidos, o li fa sotto forma di precari che si suicidano. Solita storia: gli USA vogliono rovesciare nel mondo tutti quelli che non si sottomettono alla loro volontà di far gendarme del mondo, ed in Sudamerica lo fanno tramite il sostegno ai generali golpisti, nel resto del mondo tramite le guerre. Fortunatamente, però, ora il potere mondiale statunitense sta timidamente declinando: possiamo guardare al riemergere della Russia come potenza macroregionale, o al fallimento dei tentativi di abbattere Assad in Siria, o alla vittoria di Hezbollah in Libano o al rafforzarsi dell’Iran. sarebbe bene se l’Europa intera si affrancasse dal dominio statunitense: servirebbe lo scioglimento della NATO e magari la realizzazione di un’alleanza subcontinentale con la Russia, di sola difesa.

Bisogna ricordare poi che Milton Friedman è anche l’economista cui si ispira Mario Monti: non c’è da stupirsi, Monti e Pinochet sono abbondantemente equiparabili, sono ambedue fantocci messi su dalle centrali del potere bancario statunitense e hanno ambedue fatto tanti morti, l’uno in maniera “invisibile” – i tanti precari ed imprenditori suicicidatisi – a colpi di tasse e tagli alle spese sociali, l’altro a colpi di pene capitali e persecuzioni che hanno generato esuli che non si sa dove siano andati.

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