Follie del politicamente corretto: tolto soprannome “piccola città bianca” a Bideford

Bideford, cittadina inglese della contea del Devon, dovrà rinunciare al nome di Little White Town, “piccola città bianca”, con cui è nota da 150 anni: il soprannome allude semplicemente al fatto che tutte le sue case sono dipinte di bianco, ma secondo certi esponenti politici esso potrebbe essere frainteso come razzista, come alludente ad una fantomatica pretesa di inneggiare alla supremazia razziale bianca. Siamo alle follie del politicamente corretto: adesso la sola allusione al colore bianco sarebbe razzista. E così si cancella una tradizione secolare con la scusa che verrebbe fraintesa come razzista. Il globalismo è un rullo compressore mostruoso che cancella usi e costumi secolari, sradica popoli e comunità umane, ed i soloni del politicamente corretto, ammantati di esterofilia e terzomondismo, ne sono gli aguzzini. Qui per esempio abbiamo i senatori che vogliono censurare la libertà in rete e gli affittuari che privilegiano gli omosessuali. Nei paesi nordici il potere vuole spingere i popoli a vergognarsi delle proprie radici e di abbracciare un terzomondismo intriso di sensi di colpa. Dove ci vogliono portare? A dir che essere bianchi, eterosessuali e normodotati è una colpa? Che le tradizioni locali e nazionali europee vanno spazzate via in favore di una società globale indifferenziata e liquida? Se la tengano i bempensanti, anzi se ne andassero nel Bronx di New York invece di dar fastidio pure alle comunità rurali e borghigiane dell’Europa profonda.

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