Come la Commissione Europea cerca di introdurre nuovi OGM

Mentre gli OGM “classici” sembrano essere in arretramento in quasi tutta Europa, la Commissione Europea sta tentando di introdurne una nuova versione, fondata non sulla classica tecnica di immissione di geni alieni ma sulla modifica di elementi genetici che comunque possono sfuggire di mano. In pratica, dopo che mezza Europa ha rifiutato gli OGM, la Commissione tenta di reimporne in versione “edulcorata”, magari sotto la sigla NBT, “nuove biotecnologie”. La Corte di Giustizia Europea, che, occorre ricordarlo, non è legata all’UE, ha equiparato questa tecnologia agli OGM di prima generazione: se ne deduce che laddove non sono ammessi gli OGM non dovrebbero essere ammessi neanche quelli “edulcorati”. Ma è l’UE che insiste nel farli rientrare, proprio perché l’UE è un’istituzione che fa gli interessi delle multinazionali contro la sovranità degli stati, e quindi anche la sovranità alimentare. L’introduzione di questi OGM di seconda generazione era già stata caldeggiata dal precedente ministro dell’agricoltura, Teresa Bellanova. E periodicamente ritorna l’idea perché come noto le multinazionali tengono in ostaggio i popoli attraverso organismi quali l’UE, l’OMS, il FMI. Occorre come prima mossa recedere dall’UE, e progressivamente da tutti gli altri organismi sovranazionali che fanno gli interessi dei cartelli del capitale e degli speculatori finanziari, farmaceutici, alimentari; il ripristino della sovranità politica e monetaria deve andare di pari passo con quello della sovranità alimentare, con la difesa delle piccole produzioni agricole e delle sementi scambiate direttamente tra contadini, contro le logiche speculative che distruggono le tipicità e biodiversità locali per omologare i sapori e concentrare la produzione nelle multinazionali. Uno stato sovrano può porre barriere rigide allo strapotere delle multinazionali, uno stato che cede pezzi di sovranità, specialmente economica e monetaria, non avrà mai modo di farlo. Non è un caso che negli USA, dove gli OGM di prima generazione sono diffusi in molti stati, l’etichettatura non menziona la loro presenza: negli USA comandano le grandi multinazionali, che speculano sul cibo ed impongono le loro sementi a scapito dei piccoli contadini. Occorre rigettare OGM di prima e seconda generazione, rivendicando l’agroecologia e la difesa dei contadini e della biodiversità, e rigettare il globalismo che logora le sovranità nazionali e le identità territoriali.

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