Bibbiano: abusi contro minori sottratti alle famiglie

Anni fa era venuta alla luce la tragica realtà del Forteto, cooperativa situata in provincia di Firenze tra Dicomano e Vicchio, che ufficialmente si proponeva di accogliere bambini orfani o bisognosi, ma che in realtà li sottoponeva a trattamenti disumani obbligandoli ad avere rapporti sessuali con i sedicenti educatori – talvolta persino con gli animali – ed a lavorare tutti i giorni a ritmi forzati. Non sono ancora terminate le indagini su quella vicenda, e di recente ne è scoppiata una nuova analoga: a Bibbiano, vicino a Reggio Emilia, diversi bambini sono stati forzatamente sottratti dai giudici alle famiglie per affidarli a centri dove vengono sottoposti a scosse elettriche e vien fatto loro credere che i genitori siano morti. Pochi giorni fa, curiosamente, il fondatore del Forteto Rodolfo Fiesoli, già condannato agli arresti domiciliari, è stato visto in un bar della Lunigiana mentre cercava di corteggiare due bambini. Reggio Emilia, Vicchio e Dicomano sono tutti comuni governati dal PD o dai suoi antenati storici, da sempre: vi ricorda qualcosa questo sottrarre i bambini alle famiglie per costringerli ai rapporti omosessuali forzati con la passione del PD e del mondo “progressista” italiano per le politiche transgenderiste, per pratiche di cattivo gusto come l’utero in affitto o l’iniezione di ormoni per cambiare sesso? Trattasi della visione erede di quella sessantottina: cancellare i legami tradizionali e l’ordine naturale, a partire dalla famiglia, fino ad arrivare addirittura alla negazione della naturalità dell’essere uomo o donna; e questa visione può portare ad abomini come quelli qui descritti. E che dire dei giudici dell’Emilia? Quasi tutti legati al PD o dintorni, quindi tutto torna: forse sono gli stessi che coccolano a prescindere gli immigrati ed avevano lasciato in libertà un delinquente ghanese naturalizzato finlandese. La favola dell’intersessualità e quella della possibilità di un’immigrazione senza freni, quest’ultima tornata in voga con la vicenda della Sea Watch, non sono slegate: sono ambe figlie della visione sessantottina di distruzione dei legami naturali dell’individuo con la comunità naturale, insomma trattasi di pretesa velleitaria di sradicare le persone dalle famiglie e dalle terre d’origine, per ridurle a monadi in balia delle intemperie del mondo.

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