Blogger dell’Espresso invoca limitazioni al diritto di voto

Il professore dell’università di Urbino Paolo Ercolani, che è anche un blogger dell’Espresso, ha espresso, alla festa Libropolis di Pietrasanta dov’era stato invitato, un’idea aberrante: “Non possiamo più permetterci il suffragio universale… Quando parliamo di politica non ci chiediamo se chi mandiamo al governo abbia competenze, titoli di studio?”. Ecco la solita spocchia dell’intellighenzia progressista, rappresentata soprattutto da frange del giornalismo e del mondo universitario: disprezzo verso chi ha pochi titoli di studio o per il “popolo ignorante”. Che scriva sull’Espresso la dice tutta: quello è il giornale del non plus ultra dei radical-chic. Guardate le logiche dei “progressisti”, che poi di fatto propongono idee spesso di fatto reazionarie, come quella in questione: secondo loro la Siria di Assad e la Russia di Putin vanno sanzionate perché poco democratiche, mentre da noi bisogna abolire il suffragio universale perché evidentemente da noi ci vuole meno democrazia; dicono di esser contro le discriminazioni, e poi ne propongono su base censitaria; invocano pericoli di ritorno di fascismo ed eversione quando invece sono loro i primi ad invocare misure antidemocratiche ed anticostituzionali. Il loro retropensiero: levare il diritto di voto a chi non vota PD o +Europa o Italia Viva o LeU. Il bello è che proprio il PD ha messo al ministero dell’agricoltura una non diplomata dopo aver diffuso la moda di denigrare i non laureati. Respingiamo al mittente idee di discriminazioni alle urne su base censitaria, perché le scelte degli eletti ricadono su tutti i cittadini, non solo sugli acculturati; e piuttosto, combattiamo alla radice il fenomeno dell’ignoranza diffondendo una scuola di qualità che istruisca correttamente tutti, come costituzionalmente sancito. L’eversione antidemocratica, anticostituzionale e discriminatoria va combattuta: non si sta parlando di presunti golpisti fascisti, bensì dei soloni del PD che vogliono avere il monopolio della cultura, anzi è già antipopolare il fatto che il PD stia al governo quando la maggior parte degli italiani, come dimostrano i risultati di amministrative ed europee, lo detesta. Al PD diciamo che vogliamo ancora chiarimenti su Bibbiano.

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