Confindustria e PD vogliono salario orario meno di 9 euro

Si sta discutendo la proposta di un salario minimo garantito: il M5S preme tanto perché lo si fissi a 9 euro, ma secondo la Confindustria ed alcuno esponenti del PD, fra cui Cesare Damiano, sarebbero troppi. In realtà, sono troppo pochi, qualunque persona ragionevole lo capirebbe: una retribuzione giusta dovrebbe essere di almeno 15 euro all’ora. Hanno mai provato i confindustriali a vivere con 2 euro all’ora? Ci provassero, almeno così vedrebbero come si vive ad esser trattati nella stessa maniera in cui loro vorrebbero trattare i loro dipendenti; oppure ci provino i parlamentari del PD, a tranciarsi alla grande lo stipendione, ma pure quelli del M5S, se sono convinti che bastino 9 euro all’ora. Ci vogliono far regredire, come se esistessero unicamente gli spiccioli per sopravvivere e non una vita dignitosa (ricordiamo che Erri De Luca, noto scrittore vicino al PD, aveva elogiato lo sfruttamento di immigrato dall’alba al tramonto). Una vera tutela del lavoro implicherebbe oltre ad almeno 15 euro l’ora anche il diritto a due mesi di ferie: dovremmo aver tutti più tempo libero in cui poter liberamente stare con i nostri cari o viaggiare alla scoperta delle bellezze del mondo… ci sarebbero più posti di lavoro per tutti se l’orario venisse ridotto, e la pensione portata a 60 anni. Ma ovviamente ciò è impossibile senza sovranità monetaria. Se si tornasse a stampare moneta allora realmente potremmo aumentare a tutti gli stipendi riducendo al contempo l’orario lavorativo; e potremmo anche investire nell’automazione, ovviamente con un saldo controllo statale che impedisca che soppianti l’occupazione umana. Pensare che qualche imprenditore chiede addirittura di far lavorare sette giorni su sette… non si meravigli che la gente scappa.

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