Ungheria: dal prossimo anno aumento degli stipendi pubblici

L’Ungheria è quest’anno in cima alla classifica dei paesi europei per crescita economica, per cui si prevede un aumento del 7,6%. Dal primo giorno del 2022 verranno aumentati gli stipendi dei dipendenti pubblici: ad esempio, gli infermieri avranno un aumento del 21% e gli insegnanti del 10%. Questo non comporterà nessun aumento della pressione fiscale, che anzi resterà molto bassa. Si conferma il fatto che quando un paese ha la sovranità monetaria può facilmente investire nella piena occupazione ed aumentare gli stipendi di tutti tenendo bassa la pressione fiscale, cosa che è praticamente infattibile nell’area euro, dove continua a restare stagnante la disoccupazione e qualsiasi aumento di stipendi o servizi richiede un aumento di pressione fiscale. Se uno stato stampa moneta, lo può fare in maniera potenzialmente illimitata per elargire tutti gli stipendi e servizi necessari, se invece si è inseriti in un sistema monetario sovranazionale allora si è ricattati dalla banca sovranazionale di tale sistema, nel nostro caso la BCE. L’Italia era la quinta potenza mondiale con la lira e l’IRI, le partecipazioni statali; da quando c’è l’euro, quasi tutti i paesi sud-europei sono diventati una sorta di Terzo Mondo d’Europa. A far entrare l’Italia nell’area euro è stato Romano Prodi, lo stesso che favorì lo smantellamento dell’IRI, avviando quindi una politica di privatizzazioni e liberalizzazioni selvagge, e che consegnò la laurea onoraria a George Soros, lo speculatore finanziario che affondò la lira negli anni Novanta causando una crisi senza precedenti; il presidente ungherese Orban, invece, ha estromesso tutte le fondazioni di Soros, ed è contro ogni ipotesi di adesione all’euro. Ecco la differenza tra uno che agisce per conto delle oligarchie finanziarie sovranazionale, come sono Prodi, Monti e Draghi, ed uno che fa l’interesse nazionale. Sul fatto che con la sovranità monetaria sia possibile non solo raggiungere la quasi piena occupazione ma anche ridurre l’orario lavorativo senza ridurre gli stipendi abbiamo l’esempio dall’Islanda, che sperimentato la settimana di soli quattro giorni lavorativi; l’Islanda è pure fuori dalla UE. Orban dovrebbe solo fare un passo avanti, rifiutando non solo l’euro ma anche l’UE, procendendo quindi ad avviare il recesso: se così facesse, potrebbe scatenarsi un effetto domino, fino alla fine dell’UE, cosa che sarebbe necessaria per restituire agli stati la sovranità nazionale e la possibilità di far politiche economiche espansive e sociali. Sarebbe opportuno che tutti gli stati estromettessero le fondazioni di Soros, che è un nemico delle sovranità nazionali ed un fautore del peggior mondialismo finanziario, travestito ora da filantropia.

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