Whirpool: chiusa vertenza, produzione torna in Italia

Una nota di merito bisogna fare ora al ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio: la multinazionale statunitense Whirpool, grazie ad un accordo nell’ambito del piano industriale 2019-2021, riporterà in Italia una parte della produzione dislocata in Polonia, col risultato di creare non pochi nuovi posti di lavoro. Di Maio parla di un “primo successo della lotta contro le delocalizzazioni”. In realtà ci sarebbe molto da fare per riportare in Italia tutte le aziende che hanno dislocato le produzioni, e allora sì che si potrebbe parlare di un vero successo che creerebbe occupazione; in ogni caso è un buon successo di un sia pur moderato programma di rientro aziendale, in contrasto alla politica dei precedenti governi che hanno fatto della globalizzazione e delle liberalizzazioni le loro bandiere. Su Whirpool c’è da dire che ha da tempo acquisito l’azienda italiana Indesit, e questo è negativo, come del resto è sempre negativo quando un’azienda italiana viene acquisita da una società estera: sarebbe opportuno erigere ferree barriere ai capitali esteri e procedere con la nazionalizzazione dei settori industriali strategici (Enrico Mattei aveva proposto questo per la politica energetica ed è stato conseguentemente vittima di un attentato). Su questo punto l’esecutivo è piuttosto lieve nelle posizioni, anche se sempre meglio di quelli precedenti. Comunque il programma di Di Maio di rientro delle aziende sta iniziando a funzionare, e bisogna sperare che vada avanti su questa linea.

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