Si sarebbe fatta ieri la decisione in parlamento sul famigerato Global Compact, il “patto globale sulle migrazione” cavallo di Troia del mondialismo, che imporrebbe ai singoli stati di ridurre i limiti all’ingresso e permanenza di immigrati; ma dopo tante discussioni si è deciso di rinviare tale votazione parlamentare, visto che, se da una parte la Lega è in blocco contraria al GC, una parte del M5S, tra cui il presidente della Camera Fico, è favorevole. Infatti, qualora il M5S, od un’ampia fetta di esso, avesse votato a favore, uniformandosi quindi al PD, l’Italia avrebbe una posizione ufficiale favorevole al GC, e la Lega si troverebbe nell’imbarazzo tra continuare ad appoggiare un governo pro GC – tradendo così uno dei suoi cavalli di battaglia, l’opposizione all’immigrazione scriteriata – e far cadere l’esecutivo. Per ora, possiamo dire che è positivo il fatto che l’Italia non stia varando quest’accordo. Ma una cosa va detta ai pentastellati favorevoli: se persistono su questa posizione, tanto vale che confluiscano nel PD, o in Potere al Popolo, o in Liberi e Uguali, dato che, siccome di partiti antinazionali ne abbiamo già abbastanza, non c’è proprio bisogno che il M5S prenda questa piega. Del resto, non è molto coerente dichiarasi contro i trattati commerciali globalisti, come il CETA, se poi si appoggiano trattati globalisti non riguardanti il commercio. Il globalismo, la pretesa delle cricche sovranazionali di distruggere le sovranità e identità dei popoli, va combattuto a tutto tondo.