Siria: falso attacco chimico

15 anni fa, 9 aprile 2003, veniva abbattuta in Iraq la statua di Saddam Hussein; e da quel momento, seguìto all’invasione occidentale a guida anglo-americana, l’Iraq non ha trovato pace ed è sprofondato nel caos più totale. Vi ricordate la scusa diffusa dall’amministrazione Bush per giustificare la guerra? La presunta presenza di armi di distruzione di massa possedute da Saddam. Questa si è poi rivelata una farsa clamorosa, perché è stato dato per assodato che Hussein non aveva armi di distruzione di massa. Analogamente, ora l’attuale governo statunitense, che come tutti gli altri, di qualsiasi colore, è guidato dalle solite oligarchie, sta diffondendo la bufala secondo cui Assad userebbe dei gas chimici per bombardare la popolazione ed in virtù di ciò sarebbe giustificato un attacco occidentale contro la Siria per deporre Assad. La falsità dell’attacco chimico è confermata dall’ambasciatore russo presso l’ONU Vasily Nebenzia. Le ragioni dell’ostilità internazionale contro Assad è dovuta al fatto che la Siria è uno dei pochissimi paesi al mondo a non avere debiti col FMI e a non usare il dollaro negli scambi commerciali, idem per la Russia; e a non avere le banche dei Rothschild, idem per la Corea del Nord.

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